martedì 23 febbraio 2010

Berlusconi: Nessuna Tangentopoli sono solo casi isolati da condannare

Le ultime inchieste sui casi di corruzione nella pubblica amministrazione non sono i segnali di una nuova Tangentopoli ma casi isolati. Silvio Berlusconi ne è sicuro e torna a minimizzare l'inchiesta sui grandi appalti, sferrando un nuovo attacco contro il Pd considerato al traino "del superpartito di Repubblica".

"Nessun indagato in lista". "L'idea fondata del Pdl è di mettersi al servizio del bene comune. Questa - dice il premier Silvio Berlusconi nell'intervento telefonico al convegno di Rete Italia a Riccione - non può essere cancellata dagli ultimi fatti, anche se c'è qualcuno che approfitta della sua posizione per interesse personale. Voglio rassicurare che alle porte non c'è una nuova tangentopoli, ma casi isolati che vanno perseguitati e sanzionati. Noi siamo garantisti ma anche assolutamente attenti su questo argomento". Per questo, continua il Cavaliere "nelle nostre liste non inseriremo nessun personaggio che sia compromesso in modo certo".

Quello che appare certo è che l'inchiesta al Cavaliere non piace. Dopo aver rivendicato la bontà del suo "governo del fare", il premier si trova alle prese con una storia di appalti e corruzione. Per questo evoca complotti: "Come se ci fosse una furia autodistruttrice che annulla i risultati, che travolge tutti gli sforzi che si fanno per migliorare il nostro paese, si cerca di far apparire una delle pagine più nobili della nostra storia recente come una storia di affari sporchi e di corruzione". Quanto fatto in Abruzzo è, secondo Berlusconi "un risultato miracoloso", per questo "bisogna far prevalere la ragione e il buonsenso, rispetto agli istinti più belluini di chi mette a repentaglio gli interessi del paese per calcoli politici meschini". Chiari i destinatari dell'invettiva berlusconiana: "Ricordate i rifiuti a Napoli e il malgoverno di Prodi? I responsabili di quella pagina sono gli stessi che accusano Bertolaso a cui si dovrebbe fare un monumento".


Attacco al Pd. "Il Pd è sempre più estremista e laicista". Il premier torna attaccare i democratici. Puntando il dito contro il partito di Bersani: "Lo scontro deve avere delle regole che si basino sul rispetto tra le persone e il riconoscimento che c'è un interesse superiore a cui tutti devono guardare. Se vengono meno queste regole lo scontro diventa distruttivo. Noi abbiamo sempre concesso fiducia ai leader della sinistra, abbiamo sperato in Veltroni, in Bersani, ma alla prova dei fatti ci hanno tradito: le nostre aspettative erano anche aspettative dei cattolici che militano in quel partito e che ora hanno dovuto prenderne atto, che è un partito sempre più estremista e laiscista". Ed ancora: "Il Pd è al traino di un partito eversivo come quello di Di Pietro e dei radicali e al superpartito di Repubblica".

La replica di Prodi. "Di malgoverno gli italiani ne hanno conosciuto uno solo: quello di Silvio Berlusconi, il premier delle promesse disattese, impegnato a difendere con le unghie e con i denti le proprie aziende prima e se stesso dopo. Contro la giustizia e senza rispetto dei valori di cui si riempie la bocca". Arriva subito, e durissima, la replica di Romano Prodi attraverso il portavoce Sandra Zampa. "Gli italiani sapranno giudicare da sè: la storia e il tempo fanno giustizia delle urla, degli strepiti, del potere mediatico", aggiunge, rimandando al mittente anche le accuse sul caso rifiuti: "Quanto all'emergenza rifiuti - dice Zampa - di Napoli è bene ricordare come lo stesso sottosegretario Bertolaso abbia più volte dichiarato di aver seguito, nella soluzione del problema, il piano già predisposto con il Presidente Prodi, che è risultato dunque molto efficace".

lunedì 1 febbraio 2010

Berlusconi e Veronica dal giudice per separazione

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e Veronica Lario si sono presentati ieri davanti a un giudice a Milano per un'udienza di conciliazione, dopo la richiesta di separazione avanzata dalla moglie del premier lo scorso aprile.

Lo scrive oggi il Corriere della Sera. Non è stato al momento possibile avere un commento dai legali della coppia.
Secondo il quotidiano milanese, Berlusconi e Veronica Lario si sono recati ieri davanti a un giudice del tribunale di Milano, assistiti dai loro avvocati, per l'udienza nella quale si cerca di stabilire se vi sono margini per un accordo o se procedere con una separazione consensuale o giudiziale.
Il Corriere - che precisa che l'incontro si è svolto in Prefettura perché al Palazzo di Giustizia era in corso l'inaugurazione dell'anno giudiziario - aggiunge che i legali di Berlusconi hanno presentato un "memoriale", che includerebbe anche dettagli sul patrimonio della moglie, e che una prossima udienza si terrà a marzo.
Lario, seconda moglie di Berlusconi e madre di tre dei cinque figli del premier, la scorsa primavera aveva fatto sapere a mezzo stampa di volere il divorzio dopo circa 20 anni di matrimonio. Il casus belli era stato la frequentazione del premier con la giovane Noemi Letizia e la scelta di Berlusconi di alcune candidature femminili per le elezioni europee dello scorso giugno.
Lo scorso novembre, il Corriere, citando "fonti ben informate", aveva scritto che Veronica aveva chiesto un assegno da 43 milioni di euro all'anno; una proposta respinta dal premier, il quale ne aveva proposto uno da 200-300.000 euro al mese, dopo avere già versato tra i 60 e i 70 milioni di euro.
Un legale del premier commentò la notizia, dicendo che la stampa non giovava a una separazione consensuale.

fonte: it.notizie.yahoo.com
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