Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio
Paolo Bonaiuti ha smentito stasera con decisione le indiscrezioni stampa sull'imminente arrivo di un avviso di garanzia per le indagini di Firenze e Palermo sulla mafia indirizzato al premier Silvio Berlusconi, che da parte sua ha scherzato in serata sull'argomento.
"Escludiamo nel modo più deciso che sia in arrivo un qualsiasi atto correlato alle indagini di Firenze e Palermo", ha detto Bonaiuti in una nota. "Non esiste. E' fin troppo facile smentire ciò che non c'è", ha precisato Bonaiuti, commentando l'ipotesi dell'imminente avviso di garanzia.
In serata poi, i media hanno diffuso alcune dichiarazioni scherzose sull'argomento, attribuite al presidente del Consiglio dai partecipanti a una cena a Villa Madama fra governo e imprenditori.
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C'è qualcuno che dice che mi sono molto occupato di mafia a partire dal '92: è vero, sulla mafia ho raccontato molte sorielle", sono le parole attribuite a Berlusconi, che avrebbe poi raccontato ai presenti una barzelletta sul tema, parlando con accento siciliano.
LE PAROLE DEL PENTITO. BERLUSCONI A SETTEMBRE: FERMENTI PROCURE, FOLLIA PURA
A far alzare la tensione sull'argomento, in un crescendo dai mesi scorsi sino a questi giorni, sono state le dichiarazioni messe a verbale dal pentito di mafia Gaspare Spatuzza.
Spatuzza davanti ai magistrati della procura di Firenze che hanno riaperto grazie anche alle sue dichiarazioni l'indagine, archiviata nel 1998, sulle stragi di mafia del 1993 (l'attentato agli Uffizi a Firenze, le bombe a Roma e in via Palestro a Milano, il fallito attentato allo stadio Olimpico della capitale), in una serie di verbali a partire dall'estate del 2008 ha parlato di contatti fra i suoi capi e la politica.
In particolare, in un verbale del giugno 2009 -- stralci del quale sono stati pubblicati in questi giorni da diversi quotidiani e sono stati confermati a Reuters da fonti giudiziarie -- il pentito racconta di un incontro con il suo capo, il boss condannato all'ergastolo Giuseppe Graviano, in un bar di via Veneto a Roma nel gennaio 1994, nel quale gli venne detto che "tutto è chiuso bene con i politici, abbiamo ottenuto quello che cercavamo" e che la loro controparte era rappresentata da Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri.
I verbali di Spatuzza sono stati trasmessi dalla procura di Firenze a quella di Palermo, dove si sta svolgendo il processo d'appello a Dell'Utri, imputato di concorso esterno in associazione mafiosa, che in primo grado è stato condannato dal Tribunale a nove anni di carcere.
Il pentito deporrà il prossimo 4 dicembre nell'aula bunker di Torino dove, per motivi di sicurezza, si trasferirà la Corte d'Appello palermitana.
Dell'Utri ha respinto le ricostruzioni di Spatuzza definendole invenzioni.
A contribuire a concentrare l'attenzione dei media sulle inchieste fiorentine e palermitane sono state indirettamente anche le affermazioni del premier Berlusconi che nel settembre scorso parlò di "fermenti" di procure che, nella lotta contro la mafia, "cospirano" contro il governo.
"Parliamo di lotta alla mafia [...]. So che ci sono fermenti in procure... che ricominciano a guardare a fatti del '93, del '94, del '92. Follia pura. Quello che mi fa male che gente così, con i soldi di tutti noi, faccia cose cospirando contro di noi che lavoriamo per il bene del Paese", disse l'8 settembre scorso Berlusconi intervenendo alla Fiera del Tessile Milano Unica.
Ieri poi, alla riunione dell'ufficio di presidenza del Pdl, Berlusconi ha detto che una parte della magistratura tenta "di far cadere il governo"
Due giorni fa, Il Giornale aveva pubblicato delle indiscrezioni secondo cui i magistrati della procura di Palermo punterebbero a indagare Berlusconi per concorso esterno in associazione mafiosa per poter così arrivare al sequestro del suo patrimonio.